Bottiglie in griglia
Conservazione vino

Manuele Pirovano DO

Gustare una bottiglia

Quanto prima va aperta una bottiglia di vino?

Ora che abbiamo capito come aprire una bottiglia di vino, dobbiamo scoprire il quando. Senza essere troppo puntigliosi ci sono delle linee guida facili da ricordare: gli spumanti, gli
champagne e i bianchi(salvo eccezioni, per esempio prodotti che hanno fatto un lunghissimo periodo sui lieviti e sono stati “degorgiati” tanto tempo fa)che non hanno invecchiamento alle spalle, non sono stati passati in legno e quindi derivano da vendemmie recenti possono essere aperti e consumati senza che
tra le due operazioni ci sia lasso di tempo. Se invece si tratta di un bianco con qualche anno alle spalle e un buon passaggio
in legno o un rosso giovane, il consiglio è quello di aprire la bottiglia una mezz’ora prima, per essere sicuri che al momento del consumo il prodotto sia pronto a dare il massimo: sparirebbero
infatti eventuali odori “di chiuso” (o “ristretto” come si dice in gergo) dai bianchi invecchiati e eventuali odori eterei (odori residui della fermentazione, come smalto, solvente e ceralacca)
troppo marcati nei rossi giovani. In presenza di un rosso invecchiato (con passaggio in legno e con 5 o più anni alle spalle) l’ideale è aprire la bottiglia con almeno un’ora d’anticipo, può essere una buona idea anche togliere mezzo calice di prodotto per poter far entrare più aria nella bottiglia stessa, l’odore “di chiuso” svanirà e i profumi e i sapori del vino si presenteranno al meglio al momento del consumo grazie all’areazione che gli è stata concessa. Non è opportuno andare oltre l’ora, ora e mezza di anticipo, poiché si potrebbero avere più perdite che giovamenti in fatto di caratteristiche organolettiche del prodotto, soprattutto nei profumi che tenderebbero a svanire (in particolar modo in vini di annate
molto indietro nel tempo).

I bianchi si servono freddi e i rossi a temperatura ambiente? Facciamo chiarezza.
Per godere appieno di una bottiglia di vino, un altro aspetto basilare da considerare è la corretta temperatura di servizio. Esistono tabelle da seguire con mille sfaccettature sull’ideale temperatura di servizio delle diverse tipologie di vino, senza fare troppe distinzioni ci sono delle semplici linee guida.
Sotto i 4° i ricettori del gusto (le papille gustative) rimangono come intorpiditi e solo a fatica riescono a percepire i sapori. Quindi, anche in presenza di vini bianchi giovani o di spumanti e
champagne non troppo invecchiati, non bisogna esagerare col freddo. Tra i 6° e gli 8° i prodotti risulteranno piacevolmente freddi e sarete in grado di apprezzarne pienamente le caratteristiche (sia perché i vini riusciranno a sprigionare tutti i loro profumi e sentori, sia perché la lingua sarà in
grado di percepirli). Se invece si tratta di un bianco invecchiato o che ha fatto un passaggio in legno, la temperatura di servizio ideale risulterà sicuramente più alta. Intorno ai 10° – 12° potrete apprezzare al meglio questa tipologia di prodotti. Anche i vini rosati danno spesso il loro meglio a queste temperature. Nel mondo dei rossi c’è da fare molta attenzione, i tannini spesso contenuti al loro interno, sono responsabili della sensazione di astringenza (quella cosa che lega la bocca come quando mangiate un caco acerbo). Essa aumenta con l’abbassarsi della temperatura, ecco perché tendenzialmente non va servito il vino rosso freddo. Anche qui però ci sono delle distinzioni, se il rosso è giovane e deriva da un vitigno che non genera troppa tannicità, si può
servire fresco (14°-16°). Se differentemente il rosso è invecchiato e deriva da vitigni che generano un apporto tannico importante, la temperatura di servizio sarà quella così detta “ambiente”: che è quella compresa tra i 16° e i 20°. (Spumanti e champagne particolarmente complessi ed invecchiati, come anche i vini passiti trovano la temperatura ideale intorno ai 10°.)
Ora conoscete come, quando e a che temperatura aprire le vostre bottiglie per godervele al meglio. Servite il vino sempre in un bicchiere appropriato ed il più è fatto! Spero di esservi stato
utile e di potervi scrivere presto anche con cosa accompagnare i vostri vini!

Al prossimo articolo.

Manuele Pirovano

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