La tua selezione
Guida al vostro viaggio tra i vitigni autoctoni italiani
Ora che avete appreso da Manuele Pirovano tutti i segreti per allestire la vostra cantina personale, non resta che riempirla!
Se volete creare una collezione di vini di tutto rispetto, questa è la guida che fa per voi.
Innanzitutto, è bene stabilire quanto volete spendere: già con un budget di duecento euro mensili potete procurarvi quasi una decina di buone bottiglie da provare. Meglio iniziare gradualmente e imparare ad educare il proprio gusto; una volta individuate le bottiglie dei sogni avrete tutto il tempo per farne scorta!
Il nostro consiglio è quello di spaziare per tutta l’Italia, puntando ai vitigni autoctoni: un viaggio sistematico, dedicando un mese per ogni regione. Tenete un diario (o, come dicono all’estero, un Wine Journal) su cui annotare la data di ciascuna degustazione, assieme alle vostre impressioni. Sarà il vostro vademecum personale da arricchire negli anni a venire.
Così facendo, alla fine del vostro tour enologico avrete nella vostra testa una mappa ben chiara dei principali vitigni italiani. La cosa più bella è che sarà una cartina costruita su misura attraverso i vostri sensi, e non presa da libri o guide: i ricordi e le sensazioni di quei territori, di quei vini rimarranno indelebili dentro di voi. Certo, è un viaggio che richiede più tempo rispetto allo studio mnemonico delle caratteristiche di ogni terroir, ma vanterete un’esperienza sul campo di enorme valore.
Una volta rotto il primo ghiaccio, ci sono altre mille esperienze con cui sbizzarrirvi. Un’idea è giocare con le annate o con i terroir, facendo degustazioni verticali e orizzontali. Partendo dalla bottiglia preferita del mese, potete immergervi in una verticale delle sue diverse annate e assaporarne l’evoluzione nel tempo; o optare per una degustazione orizzontale provando diverse cantine, per cercare di individuare la firma del produttore e la differenza tra terroir.
Un esempio facile? Tra un Barolo di Serralunga e uno di La Morra c’è grande differenza, tanto che a volte pare di bere due vini completamente diversi.
Una volta acquisite esperienza e dimestichezza, sarà il momento giusto per degustare qualche etichetta famosa (avrete tutti gli elementi per apprezzarla al meglio) o per mettervi alla ricerca di vitigni rari e piccoli produttori, non facilmente reperibili sul mercato.
Il segreto è spaziare. Non limitatevi a una sola enoteca di fiducia, trovatene almeno tre; ascoltate le storie dei vini proposti, visitate qualche cantina della vostra zona e parlate con i viticoltori. Superando la soglia di questo mondo scoprirete sempre più cose, e vi verrà voglia di ricominciare il vostro viaggio senza fine.
Il prossimo mese parleremo di come l’annata di una bottiglia influisce sul vino.
Un ottimo spunto per le vostre prime degustazioni verticali!