BENVENUTO BRUNELLO

Un vino iconico dell’enologia italiana

Montalcino, territorio di affascinante pregio e bellezza, terra di inestimabile valore per la produzione di un vino iconico dell’enologia italiana, il Brunello di Montalcino. Oggi parleremo delle caratteristiche di questa zona e dell’unicità dei prodotti che nascono da questa terra.

Montalcino, zona di produzione del Brunello

Come ben sappiamo, il Brunello di Montalcino è uno dei vini più apprezzati a livello mondiale. Basta solo pensare che la sua produzione avviene solamente nel comune di Montalcino e che la superficie vitata a disposizione è limitata, caratteristiche che rendono questo vino molto ricercato. Montalcino si trova in provincia di Siena e si estende su un totale di 24.000 ettari, di cui solamente il 15% è occupato dai vigneti. È un territorio collinare coperto in gran parte da boschi e coltivazioni, dove la produzione enologica è attiva da oltre duemila anni: a fare da testimoni sono i numerosi ritrovamenti archeologici nella zona di origine etrusca. 

Clima e terroirs

Il clima di Montalcino è tipicamente mediterraneo ed asciutto. I periodi più caratterizzati dalle piogge sono quello primaverile ed autunnale. Nelle zone di media collina le nebbie e le gelate sono raramente presenti, anche grazie al vento che dona le condizioni perfette per lo stato della vegetazione della zona.

Inoltre, per tutta la fase vegetativa della vite il clima è tendenzialmente mite, fatto che assicura una maturazione buona e completa dei grappoli. Sul territorio sono comunque presenti dei microambienti climatici dovuta alla marcata modulazione delle colline. I terroir di produzione del Brunello sono dunque zone uniche, con caratteristiche a sé. A Sud-Ovest, i vigneti di Spuntali, Col d’Orcia, Argiano e Castello Banfi presentano un suolo di evidente origine marina e con una grande componente sabbiosa. Da Sud-Est verso Nord le valli sono invece strette e le escursioni termiche notevoli, come si può notare nei terroirs di Poggio di Sotto, Mastojanni, TerralSole e Le Macioche. Le zone di San Polo, San Polino e Poggio al Granchio sono invece caratterizzate dal galestro, uno scisto argilloso che rende il Sangiovese sapido e tannico. Spostandosi sempre più verso Nord, verso il terroir Val di Suga, il clima si potrebbe addirittura definire continentale. Qui, come nel terroir situato a nord-est di Canalicchio di Sotto, la composizione del terreno è di medio impasto tufaceo argilloso.

Come si produce il Brunello? 

La forma di allevamento più diffusa in vigna per il Brunello è il cordone speronato. La qualità di questo vino nasce dalla vigna stessa: il vino “buono” nasce dal lavoro prezioso che viene dedicato alla cura del vigneto. Le operazioni di potatura, selezione dei germogli, pulitura del verde e diradamento sono gestite esclusivamente a mano. Il periodo di invecchiamento per il Brunello di Montalcino DOCG è abbastanza lungo prima della messa in commercio. Solitamente, si aspettano cinque anni dal momento della vendemmia (sei per la Riserva), di cui generalmente due avvengono in botti di rovere e almeno quattro mesi in bottiglia (sei per la Riserva). Queste tempistiche già fanno riflettere sulla longevità, sulla raffinatezza e sui tempi di affinamento che questo prodotto deve percorrere prima di arrivare al suo livello qualitativo migliore. 

Vino dal tannino potente, il vitigno con cui viene prodotto il Brunello di Montalcino DOCG è il Sangiovese, chiamato localmente Sangiovese Grosso per lo spessore della sua buccia. Proprio per questo motivo, la macerazione del Brunello sulle bucce è solitamente lunga, generalmente di 20/30 giorni. Il Sangiovese è il vitigno a bacca nera più coltivato sul territorio nazionale, dalla Romagna fino alla Campania, e il più diffuso ovviamente in Toscana.

Brunello di Montalcino: caratteristiche organolettiche

Il Brunello è diventato un simbolo mondiale dell’enologia italiana a partire dalla metà del 1900: nel 1966 viene attribuita la denominazione di origine e nel 1980 quella di Origine Controllata e Garantita DOCG. Ciononostante, dati i limiti di cui si è parlato precedentemente, la produzione di questo vino vede delle complicazioni per affermarsi su scala internazionale. 

Il Brunello, così chiamato per via del colore scuro degli acini, ha una tonalità rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento. Al naso è un vino decisamente intenso e persistente, con sentori fruttati, di vaniglia, sottobosco e legno aromatico. Al gusto è tannico, caldo, armonico e robusto. Va servito ad una temperatura tra i 18 e i 22°C e, nel caso in cui si voglia degustare un vino d’annata, è consigliabile prima decantarlo per un’ossigenazione ideale e adeguata che possa liberare il vino dai depositi accumulati sul fondo. Conosciuto anche come il “re del Sangiovese”, la degustazione di un buon Brunello di Montalcino DOCG saprà di certo farsi riconoscere per il pregio e la raffinatezza di un vino considerato un simbolo cardine della produzione enologica Made in Italy.

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